Care colleghe e cari colleghi,

la stagione 2021/2022 sta per iniziare ed anche gli arbitri sono chiamati a dare il loro contributo. Letteralmente, è il caso dire, visto che tra le categorie esentate dalla tassa di tesseramento non rientra quella arbitrale. Una decisione, quella di escludere arbitri ed allenatori dall’esenzione del contributo annuale, francamente incomprensibile visto che il blocco dell’attività agonistica (eccezion fatta per il campionato di Top 10) ha colpito in pari modo tutte le componenti del movimento rugbistico italiano, senza distinzione tra “figli” e “figliastri”. ​ Parliamo di un contributo esiguo, 10/15 euro, e quindi ad alcuni questa nostra presa di posizione parrà esagerata ma per noi si tratta, invece, di una questione importante perché è una questione di principio. E perché ci fa sentire, ancora una volta, come figli di un dio minore. Ci piacerebbe sapere quale è la ratio che ha ispirato una simile decisione che, di per sé, non apporta neppure un grande beneficio alle casse della federazione considerato che parliamo di una cifra che si aggira sui 10.000 euro, forse anche meno considerato l’effetto pandemia che ha notevolmente diminuito il numero dei tesserati arbitri. Attendiamo fiduciosi che la Fir dia una risposta a questo nostro interrogativo. Egualmente perplessi ci lascia l’annuncio che i corsi di aggiornamento si terranno da remoto anziché in presenza, come in un primo momento comunicato. Sembra che la motivazione sia di ordine economico, non sanitario: i corsi in presenza sarebbero costati troppo alla federazione. Noi crediamo che la Fir avrebbe potuto tranquillamente sostenere il costo visto che il capitolo di spesa “arbitri”, dopo un anno e mezzo di inattività, non dovrebbe aver pesato molto sul bilancio federale. Comprendiamo le difficoltà del momento ma non vorremmo che il movimento arbitrale facesse, come al solito, la fine del vaso di coccio tra i vasi di ferro. Dalla nuova dirigenza federale attendiamo coraggiosi, ed improrogabili, investimenti nel nostro settore. Ci attendiamo qualcosa di più. Meglio, più di qualcosa.