E’ passato agli onori della cronaca il fatto, conclamato, della positività al Covid-19 di alcuni giocatori del Petrarca Padova a seguito della gara di Coppa Italia di sabato 17 ottobre. Il team arbitrale e la CNAr stessa ne sono venuti a conoscenza tramite i social e non dai canali ufficiali di comunicazione. 
Solamente grazie a ciò i diretti interessati si sono potuti attivare per svolgere, privatamente, i dovuti accertamenti e, cosa ancor più importante, per porre al riparo i propri affetti da spiacevoli conseguenze.
Infatti, ciò che non può non essere oggetto di denuncia da parte di una Associazione che ha da sempre rivendicato il proprio sostegno alla categoria arbitrale, risiede nel fatto che gli organi della Federazione, a ciò deputati, abbiano omesso di informare i Giudici di Gara della possibilità di essere venuti a contatto con un soggetto positivo al Covid-19, con le note e spiacevoli conseguenze.

Nel mezzo di una pandemia che sta mettendo in ginocchio il nostro movimento, i protocolli non possono permettere che l’arbitro non venga opportunamente e tempestivamente informato del rischio di essere venuto a contatto con un soggetto positivo al fine di adottare le dovute cautele per arginare la diffusione del virus in questione e tutelare, oltre che la propria salute, anche quella dei suoi più stretti congiunti.
Dobbiamo essere considerati nuovamente l’ultima ruota del carro? Anche quando ad essere messa a repentaglio è la nostra salute? Fatti come questi fanno male; fanno pensare che anche dal punto di vista umano non siamo alla pari degli altri. Tutto ciò deve finire.