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Arrivano i rimborsi e continuano le azioni per il riconoscimento di ARIA

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Pitch

Care colleghe, cari colleghi, ci giungono notizie dai comitati che molte pendenze riguardanti i rimborsi sono state saldate. Non possiamo che accogliere con enorme soddisfazione questa notizia, che consideriamo senza dubbio un segnale positivo, e certamente un risultato che mostra come il nostro lavoro di pungolo continui a essere importante, se non essenziale. Di contro, il nostro impegno a favore del movimento, che si concretizza anche in questi risultati spiccioli ma che stiamo cercando di portare anche su altri piani, sembra essere ignorato dai vertici federali, per i quali sembra che non esistiamo. Dal punto di vista formale è vero: ARIA non è ancora un’associazione riconosciuta da FIR. Tuttavia, essa rappresenta una porzione consistente del nostro movimento arbitrale e il fatto che per essa non siano applicata le normative vigenti non è accettabile.Sono passati più di trenta giorni dall’invio e della ricezione della nostra richiesta di riconoscimento al Consiglio Federale, atto formale e dovuto per passare ai fatti e dimostrare che non siamo un gruppo che non sa dove andare. La decisione evidente dei vertici federali di non rispondere va di per sé contro gli interessi del movimento arbitrale, perché una richiesta corretta dal punto di vista legale e formale come quella presentata non può che essere accolta. L’associazione continuerà le sue azioni sotto ogni punto di vista, formale e sostanziale, poiché i risultati ottenuti, senza un pubblico riconoscimento ma tuttavia facilmente riconducibili all’operato di ARIA dai più attenti alle vicende del movimento, sono incoraggianti. Non basteranno le difficoltà formali a fermarci. Perché, come sempre, amiamo ciò che facciamo e vogliamo il bene della categoria e del nostro sport. Associatevi e fate associare: l’unione fa la forza.

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